T) La fotosintesi artificiale come sviluppo nell'industria




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La fotosintesi artificiale, che imita il processo della fotosintesi naturale, è considerata una delle tecnologie più promettenti per produrre energia pulita.  All’Eic ricordano che «Assorbendo l’energia solare sotto forma di fotoni produce combustibili che possono essere immagazzinati e trasportati. Una volta pienamente sviluppata, questa tecnologia fornirà alternative sostenibili ai combustibili fossili per una serie di applicazioni nell’industria, nell’edilizia e nei trasporti.

L'obiettivo è quello di inventare un sistema artificiale capace di trasformare CO2 in monossido di carbonio, il tutto con una quantità di energia minima – magari reperibile tramite pannelli fotovoltaici.

Infatti, non solo si avrebbe un sistema efficace per ridurre la quantità di CO2 presente nell’atmosfera, ma si sarebbe inventato un sistema per creare carburanti, come l’etanolo, senza ricorrere alle biomasse. Di solito, infatti, il lavoro sopra descritto lo svolgono le piante con la fotosintesi naturale – si parla, quindi, di un sistema capace di “imitare” la fotosintesi clorofilliana.
Il risultato sarebbe una riduzione dell’effetto serra e soprattutto lo svincolare la produzione di carburanti non solo dall’estrazione di idrocarburi fossili, ma anche dalla coltivazione di mais, colza ed altre derrate, contribuendo a far riabbassare il prezzo di queste materie prime tradizionalmente alimentari – si ricordi come la produzione di biocarburanti abbia già provocato delle carestie. Greenstyle.it
Un nuovo sistema di fotosintesi artificiale potrebbe contribuire in un futuro abbastanza prossimo a ridurre la dipendenza dell'industria mondiale dai carburanti fossili grazie a un connubio tra energia solare e batteri. Le industrie mondiali al momento consumano più della metà dell'energia elettrica prodotta globalmente: gli scienziati Peidong Yang, Michelle C. Y. Chang, Christopher J. Chang hanno inventato un sistema che converte luce e biossido di carbonio in elementi utilizzabili per la produzione di plastiche, sostanze farmaceutiche e carburanti, senza l'impiego di energia elettrica. Secondo quanto rende noto l'American Chemical Society, il gruppo di ricercatori, ha sviluppato una nanostruttura in grado di catturare la luce e con l'aiuto dei batteri convertire il biossido di carbonio in acetato. I batteri interagiscono direttamente con i materiali che assorbono la luce e, secondo gli scienziati, questo è il primo esempio di 'fotosintesi microbatterica'. Un altro tipo di batteri trasforma poi l'acetato nei precursori chimici che possono essere utilizzati per una vasta gamma di produzioni, dagli antibiotici alle vernici.(ANSA).

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